La lotta ai cambiamenti climatici deve essere affrontata con un approccio sistemico, che tenga conto dei riflessi che il climate change ha sulla disponibilità di cibo e acqua. Ne é convinto Paul Allan David, l'economista ospite a Milano di Edison Open 4Expo in un incontro dal titolo "The economics of stabilizing the global climate and sustaining the world' s food - while there is still time". L' effetto che i cambiamenti climatici ormai non lo si può negare: aumento della temperatura terrestre, desertificazione, innalzamento dei mari, aumento della frequenza e dell' intensità di condizioni climatiche estreme. Tutti fattori che si ripercuotono sulle colture, provocando carestie e malnutrizione.
"Nel dibattito pubblico e politico il climate change è un tema caldo. Non a caso Expo 2015 ruota intorno al “cibo”, ha detto il professor David. Tuttavia, nonostante molto se ne parli, non è stata messa in campo nessuna risposta che possa risultare efficace. Non desidero apparire catastrofista, ma è bene tenere presente che è in gioco il benessere materiale delle generazioni future". Le soluzioni? Esistono già. "Oggi siamo in grado di consolidare i meccanismi di riduzione di gas serra, andando ad agire in modo strutturato sulla produzione e distribuzione dei beni; e siamo in grado di pianificare, adesso che c'è ancora tempo, la transizione energetica e di pensare a come assicurare la crescita economica e l' aumento del benessere in un mondo a basse emissioni di carbonio". Paul Allan David è professore di Economia alla Stanford University e a Oxford ed è una delle voci più influenti sulla scena internazionale. Oltre ad essere considerato il pioniere di un nuovo metodo di indagine, quello della "dipendenza dal percorso", che mette in relazione i piccoli eventi della storia con i processi della micro e macro economia, è anche uno dei candidati più accreditati al Nobel.