L'obiettivo è la neutralità climatica entro il 2050. La strategia è già definita: addio ai veicoli diesel entro 15 anni; idrogeno protagonista nella generazione di energia elettrica e nei trasporti; triplicazione delle rinnovabili nel mix elettrico nazionale e sensibile accelerata per l’eolico offshore. Questi gli impegni per la crescita economica “verde” contenuti nel piano del governo giapponese.

Eolico offshore e idrogeno saranno i protagonisti della decarbonizzazione. Entro il 2050, il Giappone punta a portare le rinnovabili dal 18 al 50-60 per cento del mix elettrico. Per incrementare l'energia verde, il governo nipponico punta a installare fino a 10 GigaWatt di capacità eolica offshore entro i prossimi dieci anni e 30-45 GW entro il 2040, riducendo il costo a 8-9 yen (6-7 centesimi di euro) per kilowattora. Secondo la Japan Wind Power Association, nel Paese ci sarebbe un potenziale eolico da 90 GW che potrebbe garantire un terzo dell’energia elettrica nazionale.

Un 10 per cento del mix elettrico dovrebbe essere coperto da idrogeno e ammoniaca. Il consumo nazionale di idrogeno, dovrebbe salire a 3 milioni di tonnellate nel 2030 e 20 milioni a metà secolo, anche se non è specificata la quota di idrogeno verde.

I costi per trasporti e generazione di energia elettrica dovrebbero calare a 0,24 euro al metro cubo entro dieci anni e 0,16 entro il 2050.

Idrogeno e ammoniaca "muoveranno" le navi ad alto tonnellaggio del comparto marittimo. Del resto, la strategia nipponica presta grande attenzione alla decarbonizzazione dei trasporti. Un ruolo centrale verrà assegnato ai veicoli elettrici, inclusi gli ibridi e quelli a celle a combustibile, favoriti dalla riduzione del costo di produzione delle batterie (a 79 euro per kilowattora). Stessa deadline nell'edilizia, con i nuovi edifici che dovranno essere costruiti con tecnologie a emissioni zero. A incoraggiare gli investimenti saranno incentivi e facilitazioni, con un fondo "verde" pari a 16 miliardi di euro.