Minori rischi di investimento e maggiori possibilità di ridurre la domanda di energia. Fattori inversamente proporzionali ma mirati a un unico obiettivo comune: accelerare il processo di decarbonizzazione. Per raggiungerlo, gli “strumenti” già ci sono: pannelli solari e bici elettriche.

A cementare questa idea è una ricerca pubblicata da Science e firmata  da un team internazionale.  La base di partenza è rappresentata da un elemento: delle 45 tecnologie energetiche ritenute critiche dall’International Energy Agency per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali, “38 devono essere sostanzialmente migliorate sia in termini di costi che di prestazioni, accelerando al contempo il loro utilizzo nei prossimi decenni”. 

Ecco allora che la ricerca si concentra sulle tecnologie a basse emissioni di carbonio, testando il loro rendimento rispetto a nove caratteristiche, tra cui costi, innovazione e accessibilità.

Emerge così la convinzione che sia più intelligente e proficuo puntare su alternative energetiche su “scala ridotta” – come termostati intelligenti, taxi condivisi e, appunto, pannelli solari e bici elettriche – piuttosto che orientare finanziamenti, politiche, incentivi e ricerca su grandi infrastrutture, più care e meno efficaci.

Tra gli ulteriori vantaggi, la ricerca evidenzia come le soluzioni low carbon su piccola scala abbiano una durata di vita più breve e siano meno complesse: è possibile quindi, introdurre rapidamente nel mercato innovazioni e miglioramenti. 

Ma non tutti gli effetti positivi sono “quantificabili” a breve termine, e così diventano preziosi quegli studi che riescono a quantificare l’impatto di scelte orientate al miglioramento dell’efficienza energetica nei vari settori e alla diffusione delle rinnovabili. Uno di questi è il recente rapporto del Fraunhofer Institute intitolato “Study on Energy Savings Scenarios 2050”, secondo il quale si stima che l’ottimizzazione delle tecnologie e la rimozione degli ostacoli che ne impediscono la diffusione consentirebbero di dimezzare la domanda di energia europea a metà secolo. Un motivo in più per incentivare le soluzioni energetiche a scala ridotta e procedere spediti verso la transizione energetica.