Promuovere tecnologie per migliorare la sicurezza della vita delle persone. È questa la mission di  Studiomapp, la startup applaudita dall'assemblea generale delle Nazioni Unite per i progetti legati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030. Dal Pentagono alla NATO, Studiomapp è diventata in meno di un lustro una realtà di fama mondiale. È specializzata nell'analisi e interpretazione di immagini satellitari con tecniche di intelligenza artificiale, che permettono di reperire informazioni sul territorio e sull’ambiente su scala mondiale. Angela Corbari, fondatrice di Studiomapp nel 2015 assieme a Leonardo Dal Zovo, racconta progetti e prospettive.

 

Qual è la rivoluzione di Studiomapp?

Ci siamo specializzati in quella che viene chiamata “geo intelligence”, ovvero l'analisi con intelligenza artificiale di immagini satellitari e provenienti da droni del territorio per ottenere informazioni utili a prendere decisioni strategiche o per il monitoraggio di infrastrutture.

L'intelligenza artificiale identifica sino a un centinaio di oggetti, che siano edifici, mezzi meccanici, infrastrutture, navi, e altri oggetti che si possono ben identificare dall'alto.

L'algoritmo può integrare nuove categorie attraverso un continuo training volto al riconoscimento di nuovi elementi.

In che modo?

L'algoritmo usa reti neurali profonde (Deep learning), intelligenze artificiali con livelli crescenti più complessi, e utilizza set di dati geotaggati per il training per migliorarsi volta per volta, che gli permettono di dare un nome e una categoria a oggetti che prima non aveva mai visto. Per fare questo e per evitare "bias" , ovvero distorsione legati alle peculiarità dei luoghi, lo alleniamo con immagini di tutto il mondo.

Quali i vantaggi e in che termini?

Velocità, sicurezza ed efficienza, decisive soprattutto nelle sfide più difficili dove questi elementi giocano un ruolo chiave.

Come i disastri naturali...

Esatto. Siamo stati premiati dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti, che cercava soluzioni e strumenti per migliorare i tempi di analisi dei luoghi prima o dopo gli uragani, e dare indicazioni rapide alla macchina dei soccorsi.

Altri ambiti di utilizzo?

È uno strumento molto versatile. Lo stiamo utilizzando per monitorare le infrastrutture critiche, le interferenze in corridoi di sicurezza, lo stato di avanzamento dei cantieri. Ma anche per l'analisi dei mercati: da quello edilizio, per capire la tipologia di residenti di un territorio, a quello energetico, per analizzare quali capannoni sono dotati o meno di pannelli fotovoltaici.

Prospettive e nuovi orizzonti?

I progressi dei progetti di sostenibilità ambientale da parte di aziende e società, come ad esempio i progetti di riforestazione. E, in generale, le sperimentazioni con società che vogliono usare questa innovazione per business intelligence e monitoraggio del loro asset ma anche la lotta agli abusi edilizi e comunque l'analisi del territorio nel tempo, da parte della pubblica amministrazione.

Studiomapp e sostenibilità: quale il contributo alla causa?

Pensiamo che, oltre a manifestare la volontà di essere sostenibili, bisogna dimostrare che le azioni messe in campo hanno creato un impatto e contribuito al raggiungimento degli obiettivi. Il difficile è monitorarlo. E per questo ci siamo noi.