Il Top Employer Institute, nato circa 25 anni fa, è un programma che permette alle aziende di valutare e migliorare l’ambiente di lavoro, premiando solo le eccellenze. Edison, per il sesto anno consecutivo, ha ricevuto la certificazione Top Employer proprio grazie ai suoi meriti in ambito HR. Di questo traguardo ce ne parla Stefania Battaglino, Head of Employer Branding & Young Generations di Edison.

Anche quest’anno, Edison ha conseguito la certificazione Top Employer.

La certificazione Top Employer di per sé è un successo, ma si tratta della punta dell’iceberg. Il vero obiettivo è il processo virtuoso di miglioramento continuo dei processi aziendali che viene attivato proprio grazie a Top Employer.

Come sappiamo, in Edison il benessere dei dipendenti è molto importante. Quali programmi attuate per migliorare la vita dei lavoratori all'interno dell'azienda?

Da questo punto di vista, lo sforzo è sistemico: non c’è soltanto un programma. C’è Edison per te, il programma di welfare aziendale, tramite cui l’azienda supporta le esigenze personali dei propri collaboratori con servizi e opportunità in materia di famiglia.

In tutte le società Edison, nei diversi contesti professionali e contrattuali, sono applicate forme di previdenza e assistenza sanitaria integrativa e, dal 2017, abbiamo implementato la possibilità di convertire il premio di risultato contrattuale in beni e servizi welfare in quasi tutte le società del Gruppo. Oltre questo, dopo una fase di sperimentazione lanciata nel 2017, la modalità di lavoro agile in smart working è stata estesa ad altre aree, società e sedi aziendali, a fronte dei costanti risultati positivi sul piano della responsabilizzazione, della produttività e della soddisfazione delle persone per il migliore bilanciamento vita – lavoro.

Ad oggi il programma di smart working si applica a circa 1.500 dipendenti. Inoltre, in quasi tutte le diverse sedi amministrative e direzionali del Gruppo, in base a specifici accordi, gli orari di lavoro hanno significativi spazi di flessibilità giornaliera, settimanale e mensile.Crediamo inoltre nella diffusione dei “Safety Message” e ogni anno dedichiamo una settimana alla salute e alla sicurezza incentrata sul tema della salute generale, organizzando eventi specifici e formazione dedicati ai temi della prevenzione in materia di salute.

Parlaci un po’ di te, quale percorso ti ha portato a lavorare in un'azienda come Edison?

Ci lavoro da più di 20 anni. Posso dire che non c’è stato un giorno in cui mi sono svegliata senza voglia di venire a lavorare! Edison ti motiva di giorno in giorno: qui è possibile lavorare divertendosi e continuando a imparare.

Il clima è estremamente positivo e, pur in un contesto digitale e rivolto con passione al futuro, si lavora ancora in una dimensione umana.

 

Edison è un'azienda con lo sguardo sempre rivolto al futuro, in cui anche le figure più giovani sono prese in considerazione.

Io ho la fortuna di gestire la Young Community, 150 giovani inseriti dopo il diploma di laurea e tenuti in questo incubatore per 36 mesi. Il percorso dev’essere un booster alla carriera dei giovani.

Oltre ad immettere innovazione nel programma, durante il percorso i ragazzi hanno l’opportunità di seguire a loro volta dei laboratori creativi che si chiamano Laboratori exploring Edison: progetti che ricevono mandato dal comitato esecutivo e che in 6/7 mesi devono arrivare ad un prototipo. Grazie anche ai laboratori, i giovani in Edison possono lasciare un segno.

A un giovane neolaureato che vorrebbe entrare a far parte di Edison, cosa consigli?

Di raccogliere informazioni sull’azienda, dal bilancio, dalla DNF e dal sito e, cosa non comune, di leggere articoli sul settore. Qualche anno fa, dicevo sempre che per crescere in Edison, bisognava essere tutti un po’ ingegneri. Oggi oltre a questo, per affrontare le complessità è necessario essere ben orientati verso una professione, sapere più degli altri su un certo argomento, così da poter portare valore aggiunto fin da subito.