Il paradiso delle energie rinnovabili? È la Scozia. Almeno secondo un recente rapporto di Scottish Renewables. Secondo l'organismo rappresentativo dell'industria scozzese delle energie pulite, eolico, idroelettrico e fotovoltaico forniscono oggi a costi competitivi i tre quarti dell'elettricità richiesta e presto potranno soddisfare l'intero fabbisogno nazionale.

La capacità di valorizzare le proprie caratteristiche meteo è ben fotografata dalle grandi installazioni nei mari ventosi del nord est, che hanno permesso all'eolico offshore di trainare il comparto, assieme al fotovoltaico a terra. Entrambe, saggiamente, favorite dalla riduzione dei costi. Il governo scozzese ha puntato con decisione sul settore delle rinnovabili elettriche, impegnandosi raggiungere l'obiettivo di zero emissioni di CO2 entro il 2045: oggi 17.700 addetti sono impiegati nel settore. Innovazione, coesione sociale, riduzione delle emissioni e miglioramento dell'economia rurale sono effetti tangibili della linea adottata.

Fra le best practice ci sono le isole delle Ebridi che hanno raggiunto l'autosufficienza.

I due terzi del fabbisogno di Gigha, 200 abitanti per 14 km quadrati, è coperto dal parco eolico di Gigha Green Power, la compagnia posseduta dai residenti, mentre 35 abitazioni sono dotate di solare termico.

Eigg, 83 abitanti per poco più di 30 km quadrati, si è dotata del primo sistema off-grid al mondo alimentato da una combinazione di eolico, fotovoltaico ed elettrico. Vento e sole sono linfa vitale anche per la minuscola Muck, con accumulatori ad hoc a garantire la fornitura 24h anche in caso di mancata produzione dagli impianti.

Il futuro prossimo vedrà il governo concentrarsi sulla progressiva decarbonizzazione dei settori trasporti e produzione di calore, altro decisivo step in prospettiva 2045: l’obiettivo “zero emissions” è ormai fissato e non può slittare.