"Fresh is better", recita un famoso claim di Heineken. Green è meglio, soprattutto se la birra viene prodotta utilizzando il 100 per cento di energie rinnovabili. Succede in Italia dove negli ultimi sette anni il marchio olandese ha ricoperto i birrifici di pannelli fotovoltaici da Massafra (Taranto) a Comun Nuovo (Bergamo), da Assemini (Cagliari) a Pollein (Aosta), business fa rima con sostenibilità.

 

A Massafra l'energia elettrica è prodotta al 100 per cento da fonti rinnovabili certificate: gli 1,8 milioni di ettolitri di birra annui vengono prodotti da 180 addetti che sfruttano l'energia prodotta da 13.000 pannelli complessivi, disposti su oltre 51.000 metri quadrati.

L'impianto di Massafra genera fino a 4,42 Gigawattora di energia elettrica all’anno, risparmiando all'atmosfera oltre 1.700 tonnellate di CO2.

A Comun Nuovo, nel più grande birrificio della penisola, 3.984 pannelli fotovoltaici con capacità di produrre 1,1 Gigawattora di energia pulita (meno 447 tonnellate di anidride carbonica) mentre condensatori evaporativi permettono di risparmiare 960 litri d'acqua all'anno, abbattendo del 40 per cento il consumo idrico.

 

In Sardegna dal 2013 sono state ridotte del 60 per cento le emissioni di diossido di carbonio, del 36% i consumi di energia termica, del 22% i consumi elettrici e del 12% quelli idrici. Sempre ad Assemini sono state proposte iniziative legate al vuoto a rendere. In Valle d'Aosta le iniziative ecologiche della holding olandese sono legate ad altri due marchi, Birra Moretti e Dreher. 

 

"Green is better", insomma: oggi, per Heineken, produzione sostenibile e impatto positivo verso le comunità sono ormai ingredienti imprescindibili per una birra migliore.