Un metodo diretto e più efficiente per produrre idrogeno "verde" e ossigeno dall’acqua utilizzando l’energia solare. Una tecnologia in grado di sfruttare direttamente il calore del sole, quella brevettata dall'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), che sta studiando processi più vantaggiosi dell'elettrolisi.

Il team di ricercatori ha realizzato un reattore con una camera di reazione dove sono presenti contemporaneamente due tipi di membrane, una in tantalio per separare l’idrogeno e una in materiale ceramico per separare l’ossigeno. Obiettivo: abbassare le temperature del processo di scissione della molecola di acqua, rispetto ai processi tradizionali, da 3-4mila a 1.900 gradi, con rese di reazione significative.

Il metodo è adatto a tutti i sistemi solari in cui ci sono degli specchi che catturano il calore dell’energia solare, anche se attualmente i sistemi a concentrazione non raggiungono temperature superiori a 1.500 gradi.

Ma per Silvano Tosti, ricercatore della Divisione Tecnologie Fusione Nucleari a Frascati, l’avanzare della ricerca sui materiali in grado di operare a temperature altissime potrà colmare questo gap.

Produrre energia solare con il sistema brevettato, senza passare per sistemi intermedi come elettrolizzatori o l’accoppiamento di solare fotovoltaico ed elettrolizzatori alcalini, consentirà di raddoppiare l'efficienza, trasformando in idrogeno circa il 20 per cento dell’energia solare. Calerebbero, invece, i costi degli investimenti sia in applicazioni stazionarie, come utenze elettriche civili e industriali, sia in quelle mobili come i veicoli elettrici. Inoltre, la grossa quantità di ossigeno separata grazie alla nuova tecnologia rappresenta un grande valore economico sia per l’industria che per le possibili applicazioni energetiche.

Ora si guarda agli sviluppi sul fronte dei materiali, con l'ENEA impegnata in prima linea con studi e ricerche. Perché produrre idrogeno “verde” in maniera efficiente sarebbe un passo da gigante verso il raggiungimento della neutralità climatica, prevista per il 2050.