Economico, poco esigente e soprattutto sostenibile. Energia pulita a basso costo grazie al miscanto, una pianta non alimentare e dai molteplici usi, coltivata e valorizzata in Italia da Planeta Renewables, innovativa startup fondata dal 22enne Lorenzo Avello. Un progetto ispirato da un docente e da un premio Nobel.

Ovvero?
All'ultimo anno di scuole superiori un professore ci fornì uno spunto di riflessione sul miscanto, un articolo sul premio nobel Carlo Rubbia. Da lì sono nate alcune ricerche e abbiamo visto che in Italia nessuno ci aveva ancora investito. E così è nata la nostra startup.

Perché il miscanto?

È una coltivazione energetica, che cresce anche su terreni marginali, incolti o complicati per le coltivazioni alimentari.

Ha un basso fabbisogno idrico e pochi input dell'agricoltore. In più, produce tanta biomassa secca a fronte di bassi costi di coltivazioni. Il suo contributo è fondamentale anche nel fitorisanamento dei terreni, dal momento che rilascia componenti che li migliorano, rendendoli in alcuni casi, nell'arco di un decennio, anche idonei per le coltivazioni tradizionali.

Come viene utilizzato?
A livello europeo, soprattutto in Gran Bretagna, viene utilizzato soprattutto per la produzione di fonti rinnovabili in grandi centrali, anche assieme alla paglia. Noi, in attesa del Decreto Fer 2, abbiamo iniziato a lavorare anche su altri utilizzi, come biocompositi, bioplastiche o ammendanti agricoli.

Qual è il contributo che la startup dà al settore delle rinnovabili?
Le bioenergie nella strategia nazionale hanno un ruolo minore rispetto a solare ed eolico, ma comunque importante. Sono una fonte programmabile che può colmare il down di fotovoltaico o eolico, ove siano assenti i sistemi di accumulo. Se gestite nel modo corretto, possono essere un valore per la comunità agricola e garantire un positivo impatto ambientale.

Volete essere gli intermediari tra il mondo agricolo e quello energetico industriale: perché?
Perché c'è bisogno di una figura che mette in contatto queste realtà, altrimenti è difficile che parlino tra di loro e che si crei una filiera.

I prossimi passi che siete intenzionati a fare?
Siamo attivi con le coltivazioni di miscanto nell'area della Lomellina, mentre stiamo lavorando per avviare un nostro impianto per la produzione di energia rinnovabile, alimentato in prevalenza da filiera locale e scarti agricoli. Siamo in attesa del decreto Fer 2 e degli incentivi, guardando sempre con fiducia al futuro.