Seppie, polpi e calamari come modello di riferimento per un innovativo materiale eco-friendly, utilizzabile per coperte spaziali e vestiti “smart”, che potrà far risparmiare fino al 40 per cento di energia. Origine e utilizzi del nuovo tessuto, in grado di regolare la temperatura corporea controllando la quantità di calore intrappolata o rilasciata, sono stati illustrati dai ricercatori dell'Università della California di Irvine (Stati Uniti) nello studio pubblicato sulla rivista Nature Communications. Da questi pesci, Erica Leung e Alon Gorodetsky hanno tradotto la capacità di cambiare rapidamente colore, modificando la forma delle cellule della pelle.

I ricercatori hanno creato piccole “isole” di metallo adiacenti fra loro, utilizzando un minuscolo strato di cellule chiamate cromatofori, capaci di modificare la propria forma istantaneamente da piccoli puntini a dischi appiattiti.

In condizioni normali queste “isole” si toccano e il materiale riflette il calore, intrappolandolo. Quando invece il tessuto viene allungato le isole si allontanano tra loro, permettendo al calore di sfuggire.

Fra i possibili ambiti di utilizzo ci sono l’isolamento termico degli edifici, le tende per campeggio ed emergenze, la gestione termica di device elettronici. E, soprattutto, l’abbigliamento: “La nostra invenzione – ha sottolineato lo stesso Gorodetsky, docente di Ingegneria chimica e biomolecolare - potrebbe portare a sviluppare vestiario capace di adattarsi alla necessità di calore di ciascuno. Un simile miglioramento potrebbe significare il risparmio potenziale del 30-40% di energia elettrica necessaria al riscaldamento o al condizionamento”. Niente più diatribe sulla temperatura in ufficio, dunque. Ma, soprattutto, un grande favore all’ambiente e quindi al nostro futuro.