Le potenzialità della perovskite e la profondità analitica del machine learning rappresentano un binomio-chiave per ottimizzare le celle solari spray su qualsiasi superficie. È grazie a questa branca dell'intelligenza artificiale, infatti, che ricercatori della University of Central Florida sono riusciti a capire come ottimizzare la produzione e l'efficienza delle PSC, le celle solari a perovskite.

Nel promettente lavoro degli studiosi, che ha meritato la copertina della rivista Advanced Energy Materials, sono state raccolte oltre duemila pubblicazioni sulla perovskite e più di 300 punti dati, immessi nel sistema che ha analizzato le informazioni ed elaborato la ricetta migliore per far funzionare le PSC. "I perovskiti sono stati un argomento di ricerca caldo negli ultimi 10 anni, ma pensiamo di avere davvero qualcosa qui che può portarci avanti" spiegano i ricercatori.

Tra i vantaggi della perovskite ci sono l'eliminazione del silicio, la possibilità di creare pannelli anche trasparenti, la diminuzione dei costi di produzione e nello specifico l'efficienza

Alcune soluzioni di OxfordPV, uno dei principali ricercatori e produttori di celle solari con perovskite, raggiungono un’efficienza del 28 per cento, contro il 26 per cento raggiunto dalle soluzioni con silicio solo in laboratorio. 

L'obiettivo, una volta verificata la validità del modello, sarà trovare la formula migliore per creare uno standard mondiale e far sì che le celle solari spray diventino ampiamente utilizzabili nel quotidiano. Una vera e propria rivoluzione green nell'accesso all'energia e alla sua fruizione.