La natura come fonte d'ispirazione. Non solo per poeti o pittori, ma anche per architetti e progettisti. Le Sundarbans, la foresta di mangrovie più estesa del mondo, sono state il modello di riferimento per le soluzioni energetiche di un nuovo campus sostenibile a Dhaka, in Bangladesh. Bioclimatica, fotovoltaico e recupero dell’acqua piovana per l'innovativa struttura della Brac University, 45 metri d'altezza per 88 mila metri quadrati di superficie. Firmato dallo studio Woha di Singapore, con la collaborazione di Transsolar KlimaEngineering, J.A. Architects, Webstructure e Ramboll Studio Dreiseitl, il campus verrà completato entro il 2021, nel luogo un tempo occupato da una palude inquinata.

Patrimonio UNESCO e preziosa eco-regione WWF, le Sundarbans si estendono su seimila chilometri quadrati lungo i delta dei fiumi Gange, Brahmaputra e Meghna, tra Bangladesh e India. La foresta è segnata da una fitta rete di vie d’acqua soggette a maree, distese fangose e piccole isole di mangrovie che si sono adattate all’acqua salata.

“Ecosistemi separati” che i progettisti hanno imitato nei due distinti spazi del campus sostenibile, uno sopraelevato e un altro a livello del suolo.

L'area dell'Accademia sarà destinata alle lezioni, quella del Campus Park – ottenuta attraverso la riqualificazione della palude esistente – a uno stagno di bio-conservazione. Oltre a ospitare l'auditorium, la sala polivalente e la galleria pubblica, la parte inferiore della struttura fungerà da luogo di ritrovo e aggregazione per i 10 mila studenti dell’Università, mentre il tetto ospiterà una piscina e una pista da corsa.

Il clima sarà regolato in modo del tutto naturale: le temperature saranno infatti abbassate dal raffreddamento per evaporazione successivo alle forti piogge monsoniche, creando un microclima favorevole anche in una città torrida come Dhaka. I pannelli solari sulla parte superiore della struttura serviranno sia a ombreggiare l'area, sia ad alimentare i sistemi di raffreddamento e illuminazione. 

Intanto l'approccio sostenibile ridisegna anche i campus italiani: la LUISS Guido Carli di Roma ha adottato navette a basse emissioni di CO2, il campus di Savona auto-produce energia pulita, quello della Bocconi di Milano è stato progettato con materiali edili di ultima generazione. Quest’ultimo presenta 1,2 MW di pannelli fotovoltaici con un sistema di teleriscaldamento e teleraffreddamento basato sull’utilizzo dell’acqua della falda acquifera milanese e del Ticinello. Sistemi ispirati dalla natura, musa e maestra non solo per i poeti.