Ha 18 anni. E insegna in una scuola. Impossibile? Non per Valeria Cagnina, influencer tecnologica e docente di robotica e coding. In una scuola tutta sua. Merito di una passione che da Alessandria l’ha spinta fino al MIT di Boston. Semplicemente, la migliore università al mondo.

“Quando ho costruito il mio primo robot, pensavo fosse una cosa semplice e banale, che tutti i ragazzi della mia età avessero già fatto. Invece, non era così. E allora a 13 anni sono diventata Digital champion, a 14 ho parlato a un Tedx e a 15 sono stata al MIT di Boston”, afferma Valeria durante la nostra intervista.


Cos’hai imparato a Boston?

“Che l’educazione può essere divertente. Così, appena tornata in Italia ho deciso di insegnare e a 16 anni ho aperto la scuola di robotica. Faccio lezione per ogni fascia d’età: dai bimbi piccoli agli adulti. Abbiamo realizzato corsi con insegnanti e anche nelle aziende cerchiamo di trasmettere la robotica in maniera giocosa e divertente. Ora siamo una vera e propria azienda e con il mio socio Francesco giriamo l’Europa”.
 

Ma perché è così importante far avvicinare le persone a questa tecnologia?

“Perché in qualche modo, soprattutto per i più piccoli, sarà il loro futuro. Anche se sceglieranno materie fuori dal campo informatico, la robotica farà parte del loro mondo. In pochi anni sarà nelle nostre case e dovremo saperla utilizzare.    


Programmare e utilizzare un robot sarà paragonato a saper guidare la macchina: non tutti diventano autisti, ma tutti prendono la patente”.
 

E c’è un rapporto tra tecnologia e sostenibilità?

“La robotica e la tecnologia possono essere utilizzate per valorizzare e proteggere l’ambiente. Usare uno smartphone, ad esempio, ti permette di scoprire un territorio in un modo più divertente e interattivo. Altre strumentazioni, invece, consentono all’uomo di analizzare l’ambiente senza essere troppo invasivo”.