"Vedere il futuro dal 1809, breve storia del design della luce"

Roma, 14 dicembre 2016 – Edison in collaborazione con la Fondation Groupe EDF e grazie al supporto di Artemide, Citelum, Molteni & C, Omled, Philips, Smart Lighting Alliance, il Dipartimento di scienze della documentazione linguistico/filologiche e geografiche dell’Università la Sapienza e con il patrocinio dell’Institut Français Italia,  presenta “Vedere il futuro dal 1809, Breve storia del design della luce”, una mostra con immagini, personaggi e lampade che hanno segnato l’innovazione nel campo dell’illuminazione sin da 1809, che verrà inaugurata oggi a Roma e rimarrà aperta fino al 15 febbraio.

Cosa c’è oggi di più naturale che accendere l’interruttore per avere la luce? L’illuminazione elettrica è stata frutto di grandi ricerche, di grandi uomini che hanno creduto con ambizione nell’innovazione delle loro idee e delle loro intuizioni. Thomas Alva Edison era uno di loro, uno dei più grandi inventori della storia, l’inventore della prima lampada ad incandescenza: “Voglio rendere l’elettricità cosi economica che solo i ricchi si potranno permettere il lusso di utilizzare le candele” . Il 4 settembre 1882, alle ore 15, Edison accese le prime lampadine della storia negli uffici del New York Times di Manhattan. I giornalisti descrissero le luci come “tenui, calde, uno spettacolo per gli occhi” e notarono quanto poco calore emettessero rispetto alle vecchie lampade a gas. Già da allora la sfida era quella di ridurre il consumo di energia.

Anche il Teatro alla Scala fu testimone di questo importante passaggio dalle lampade a gas all’illuminazione elettrica. La notte di Santo Stefano del 1883, in occasione dell’affollatissima Prima della ‘Gioconda’ di Ponchielli, la centrale Edison di Santa Radegonda accese 2.450 lampadine elettriche dando per la prima volta una sorprendente e inattesa luce alla rappresentazione scaligera. Le cronache dell’epoca usarono parole entusiastiche per raccontare lo spettacolo di quella sera reso possibile dalla Società Edison e dal suo fondatore Giuseppe Colombo.

Ma questo racconto attraverso l’illuminazione prosegue analizzando la luce attraverso l’artigianato, il design della Scuola del Bauhaus di Walter Gropius,  il genio di Gio Ponti fondatore con Pietro Chiesa della Fontana Arte. Molte le lampade esposte che raccontano questo percorso di luce, la Flying Flames di Ingo Maurer, la Bilia di Ponti, la Fun 1 TM di Verner Panton , l’Atollo di Magistretti e molte altre da scoprire.

E arriviamo infine alla luce di domani, alle innovative soluzioni per l’illuminazione che uniscono luce e architettura, trovando il giusto equilibrio tra qualità della luce ed efficienza energetica, la luce migliore per l’uomo ma anche per l’ambiente. “Vedere il futuro dal 1809, breve storia del design della luce” comprende anche un’intera sezione dedicata alle innovazioni che rendono l’energia elettrica sempre più connessa, integrata e controllata a distanza attraverso smartphone o tablet come il sistema Energy Control di Edison, un dispositivo per il controllo e il miglioramento dei consumi elettrici che permette di avere un’indicazione chiara di quanta energia elettrica si consuma, quando e perché. L’intero consumo energetico della mostra sarà monitorato in continuo dall’Energy Control. Il sistema è in grado di rendere disponibili in tempo reale i dati di consumo e di spesa, dando soluzioni personalizzate per ridurre l'uso dell'energia e migliorarne l’efficienza con benefici sull’ambiente e sulla bolletta elettrica.

In mostra anche l’opera Firefly realizzata dall’artista Patrick Suchet che ha ideato la cabina di light painting in occasione della mostra #Street art “l’innovazione al cuore del movimento” dall’Espace Fondation EDF.  Grazie alle lampade al led è possibile disegnare con la luce e osservare in tempo reale il risultato del light painting. Una vera esperienza di controllo della luce in movimento.

Ufficio stampa Edison
Elena Distaso T 338 2500609; elena.distaso@edison.it - Lucia Caltagirone T 331 6283718; lucia.caltagirone@edison.it - Lorenzo Matucci T 337 1500332; lorenzo.matucci@edison.it

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